L'intelligenza artificiale - Di cosa parliamo

L’intelligenza artificiale generativa per le immagini è una tecnologia che utilizza algoritmi avanzati, come le reti generative avversarie (GAN) o i modelli diffusi, per creare contenuti visivi realistici e originali partendo da dati esistenti. Anche se spesso viene discussa per via dei rischi dovuti a un utilizzo improprio, l’intelligenza artificiale generativa può essere usata per scopi creativi, educativi e di ricerca, offrendo nuove possibilità nel campo della fotografia e della comunicazione visiva.

Perchè l'abbiamo introdotta

La mostra Doppio Sguardo. Riflessioni Visive è stata resa possibile proprio grazie all’ausilio dell’intelligenza generativa. Le fotografie esposte all’interno della mostra sono state raccolte durante le interviste condotte nell’ambito di un progetto di ricerca, in cui abbiamo indagato il ruolo della comunicazione visiva per il mantenimento delle relazioni personali in Svizzera.

Tuttavia, per motivi etici, non è opportuno mostrare le immagini integrali condivise dai partecipanti della ricerca. È infatti compito della ricerca e della divulgazione scientifica tutelare l’anonimità delle persone coinvolte, anche nelle situazioni in cui è stato espressamente fornito consenso per l’uso delle immagini.

Le tecniche tradizionali di anonimizzazione delle immagini prevedono, per esempio, l’inserimento di pixel o l’inclusione di una banda nera per coprire i volti delle persone ritratte. Tuttavia, così facendo andrebbero persi dettagli rilevanti come espressioni facciali, sguardi, gesti o altri elementi specifici che potrebbero essere fondamentali per cogliere le funzioni e il significato di una fotografia. Qui entra in gioco l’intelligenza artificiale. Anziché nascondere o eliminare dettagli dall’immagine, quest’ultima viene ricreata.

Ricreare un’immagine con l’intelligenza artificiale non significa, tuttavia, generare una nuova fotografia da zero, come accade all’interno di molti strumenti oggi disponibili online. Si tratta piuttosto di usare un’immagine per creare una nuova a partire da essa. Abbiamo quindi preso le immagini originali raccolte durante le interviste e le abbiamo utilizzate per ricreare delle versioni artificiali.

Il risultato finale è un’immagine pressoché identica all’originale nella composizione e nell’estetica, ma ritraente persone e contesti generati artificialmente. Questa soluzione ci consente di conservare lo stile e il messaggio di una fotografia ma di mantenere l’anonimato delle persone.

cOME FUNZIONA?

Per ricreare le immagini, abbiamo utilizzato computer sicuro e non connesso alla rete, così da garantire la protezione dei dati. Quindi, abbiamo impiegato un modello di AI generativa chiamato Stable Diffusion e AUTOMATIC1111, una popolare interfaccia utente di Stable Diffusion. Stable Diffusion utilizza algoritmi di diffusione per generare immagini di alta qualità a partire da descrizioni testuali e immagini.

Le fotografie originali tratte dal progetto di ricerca operano come reti di controllo.

Il modello AI analizza la fotografia originale, rileva i bordi e la struttura degli elementi presenti, stimando anche la profondità delle immagini.

In questo modo, i contorni delle persone e degli oggetti vengono identificati, stabilizzati e trasformati in linee che descrivono nei minimi dettagli le forme presenti, generando una traccia precisa dei contenuti.

Le fotografie originali tratte dal progetto di ricerca operano come reti di controllo.

Il modello AI analizza la fotografia originale, rileva i bordi e la struttura degli elementi presenti, stimando anche la profondità delle immagini.

In questo modo, i contorni delle persone e degli oggetti vengono identificati, stabilizzati e trasformati in linee che descrivono nei minimi dettagli le forme presenti, generando una traccia precisa dei contenuti.

Queste linee vengono poi riempite dal sistema con nuovi contenuti generati artificialmente, che vanno a sostituirsi agli originali.

Il risultato, raramente perfetto al primo tentativo, viene poi ottimizzato grazie a degli input verbali e alla modifica manuale di alcuni parametri tecnici dello strumento di AI generativa. Il processo di perfezionamento prosegue fino a quando non viene raggiunto un risultato ottimale e fedele all’originale.